PALERMO 18/19 SETTEMBRE 2021

FINALE DEI CAMPIONATI DI SOCIETA' ASSOLUTI FEMMINILI

 

Settembre 2021, il mese dei Campionati di Società arriva alla fine della stagione e travolge i ricordi delle vacanze, riempie di scarpe gli zainetti vuoti e il cuore di emozioni dolcemente ritrovate.

Coi ricordi eravamo rimasti a una stagione 2020 straordinaria, nell'anno delle Olimpiadi "che non ci sono" tutte le nostre squadre femminili nelle finali nazionali e in bacheca il titolo di Campionesse italiane di Endurance.

Ci affacciamo alla stagione all'aperto nel tepore primaverile dello stadio Nebiolo, con in tasca l'ingiusta e mal digerita eredità del 2019, la finale BRONZO dal 25° al 36° posto, ma da poco siamo diventati BATTAGLIO CUS TORINO ATLETICA LEGGERA e da tanto sappiamo di valere più di così ... chi crede in noi crede nel lavoro umile, silenzioso e dignitoso di tutti i giorni ... la più ricca tra le ricchezze.

Le classifiche definitive dicono che di bronzo oramai c'è solo il colore sbiadito che l'estate lascia sulla pelle, centinaia di record personali e i punteggi altissimi ottenuti nel corso della stagione cancellano il nome BATTAGLIO CUS TORINO dalla finale meno nobile e lo riscrivono in 4° posizione nel tabellone della finale ARGENTO, ma non era proibito nello stesso anno fare il salto del cavallo e passare dalla serie "A BRONZO" alla serie "A ORO"?

Si ... sulla carta era proibito e questa è la storia di un gruppo di atlete che sono arrivate a un soffio da un impresa che non era loro permessa.

C'è il sole a Palermo quando Anna Arnaudo taglia per prima il traguardo nei 5000 metri, c'è un sole caldo e quando il suo passo rallenta la campanella non ha ancora smesso di vibrare e la gara finirà solo 5 minuti dopo, si apre così la seconda giornata dei CDS, io non sono con loro questa volta ma altri mi dicono che le atlete del CUS Torino che corrono sono tante ... c'è Anna in pista e ci sono le sue compagne che la seguono ai bordi dell'anello da 6 corsie.

Più protagoniste che comparse sono la fotografia a colori di questo gruppo, frutto del lavoro di tutta la squadra e dell'impegno più profondo e nobile di un allenatore, che davanti allo stupore di un diamante allo stato grezzo sa immaginare il gioiello su cui verrà incastonato.

C'è tanta squadra anche quando Great Nnachi accarezza il cielo e vince la gara di salto con l'asta, anche questa volta le avversarie l'hanno abbandonata troppo presto, ma in quei 3 metri e 70 centimetri che separano l'asticella dalla pista non c'è solitudine, ne l'ansia di un prestazione ormai raggiunta, c'è il vento caldo di fine estate e ci sono le grida delle ragazze bianco-azzurre che riempiono ogni vuoto con il loro calore.

Il giorno prima ha già corso per due volte i 100 metri, un sabato pomeriggio da leoni, quarta nella gara individuale dietro a mestieranti con 10 anni più di lei e soprattutto ultima frazione della staffetta veloce, consegna il testimone ai giudici in 7° posizione e conclude il lavoro cominciato da Carlotta Cera al lancio, Arianna Farina in rettilineo e Delia Bajardi in curva.

Sofia Cafasso è l'atleta bianco azzurra più giovane della spedizione, l'allieva di Gianni Crepaldi è una 2005 che si è  permessa di andare ai campionati europei UNDER 20, incurante di essersi appena affacciata all'olimpo delle categorie assolute affronta una gara di 1000 metri più lunga della sua, lotta e raggiunge un terzo posto cercato e meritato.

Non sono finite le allieve di questa giovane squadra, la nostra saltatrice in alto si chiama Beatrice Carpinello, sportivamente multiplista e versatile e umanamente entusiasta e disponibile, il suo arco dorsale supera l'asticella posta a 1 metro e 63 centimetri e guadagna un 6° posto che da queste parti, in questa specialità, non si vedeva da anni.

Martina Merlo non è insensibile al richiamo della sua squadra e delle compagne e arriva dalla Romagna per affrontare due gare impegnative di mezzofondo veloce, anche qui c'è squadra, valori umani che emergono e sovrastano ogni altra cosa, arriva terza, ma solo negli 800 e nei 1500 metri.

Da otto anni nel gruppo sportivo dell'aeronautica militare e da una vita nel CUS Torino (e prima ancora a Rivoli), è la Capitana di fatto della squadra e reca con se classe,esperienza e valori umani indiscussi e contagiosi, l'entusiamo delle compagne passa anche da lei.

E passa anche dai lanci, piovono bolidi e meteore sul campo di Palermo, uno arriva a 10 centrimetri dal peso della campionessa italiana delle Fiamme Azzurre e ne condivide il cratere da impatto. la spallata è quella di Sara Verteramo la traiettoria è quella delle leggi di Newton, quella palla di ferro ci ha fatto sognare il 2° posto ma all'ultimo lancio la guardia carceraria deve aver pensato che sarebbe stato più onorevole stare davanti a chi lancia solo per passione e non prende uno stipendio ...

Grazie a Domenico Polato questa stessa passione ha casa anche nel cuore di Francesca Schena, è sua la rotazione da fuori giri che porta il nostro martello al 5° posto della classifica, indisponibile per impegni universitari la nostra Elisa Foresta, Francesca non si fa trovare impreparata e senza esitazioni si butta all'inseguimento delle prime, raggiunge la 4° misura ma il secondo miglior lancio purtroppo non è il suo.

Quinto posto è anche il piazzamento di Elena Corona, nella gara del giro di pista con gli ostacoli (gran faticaccia dopo le vacanze estive) incoccia una barriera e si preclude un risultato migliore, ma al di là dell'arido dato tecnico, sorretta dal tifo incessante delle compagne di squadra, non molla fino all'ultimo passo.

Chiara Verteramo fa poco meno di 4000 di passi percorrendo i 5 km che separano la partenza dall'arrivo nella gara di marcia, il pendolo inverso del suo gesto tecnico traccia diagrammi perfetti nel ritmo della sua gara, il gruppetto di testa è lontano e lo sguardo a ogni giro è più appannato eppure vede sempre molto chiaro l'obiettivo di dare il massimo, il suo 6° posto era difficilmente migliorabile.

Come Sara Zoccheddu, arrivata a Palermo dalla sua Sardegna in condizioni fisiche non perfette, stringe forte i denti e i lacci delle scarpette quando scende in pedana, le gare sono due ma il suo sguardo va più lontano dell'orizzonte a lei conosciuto quando rimbalza sulla pedana, agguanta il 6° posto e il primato stagionale nel triplo, quando è arrivata a Torino per studiare ingegneria l'atletica era qualche cosa che le ricordava tempi lontani, oggi, dopo 3 anni di lavoro silenzioso e paziente con il suo allenatore Fabrizio Cavallo, calca di nuovo i palcoscenici più importanti della nostra atletica.

Giulia Maritano studia materie chimiche ma dopo le vacanze estive correre forte 400 metri è un alchimia che riesce a pochi, anche le prime arrivate sono lontane dai propri personali e nella bagarre del giro di pisto ognuno agguanta quel che può, sono tutte vicine come tempi e pochi centesimi  di differenza vogliono dire tanto, il suo 9° posto poteva essere facilmente una 6° o una 12° posizione. Sempre presente quando viene chiamata si gioca quel che ha.

Carlotta Cera nei 200 piani è una riserva di lusso, al primo anno vero di atletica stupisce per i risultati e l'impegno, ma sul suo sentiero oggi trova dei giganti .... le prime piazze sono appannaggio di atlete che frequentano finali di campionati italiani e indossano tute della nazionale ... non è oggi il giorno per sperare in qualcosa di più, ma è il giorno per dire "non ho paura e ci sono anch'io".

Come per Valentina Gramaglia nel giavellotto, matricola ai CDS e discobola di professione, deve creare gittate inventate quasi da zero, ma viene dal nostro vivaio Valentina, come quasi tutte le nostre ragazze, e quando tira l'attrezzo ha una sola maglia nel cuore ...

Un mezzogiorno rovente fa da cornice all'ultima gara di questi campionati, Arianna Capobianco, Giulia Maritano, Micol Don e Delia Bajardi corrono aggrappate al testimone come se fosse il dispaccio di Milziade da recare a Maratona, affrontano l'ultima fatica a schiena dritta, le prime 4 squadre ormai sono irraggiungibili ma c'è da onorare lo sforzo e l'impegno delle compagne, della Società, dei loro allenatori e di chi è loro vicino pur non essendo loro accanto.

Quando il testimone viene consegnato nelle mani dei giudici i giochi sono fatti ... e la classifica finale è stata scritta.

C'è scritto che questa squadra doveva competere nella serie BRONZO ed è arrivata a un passo dalla serie ORO, c'è scritto che l'ondata di COVID si è infranta invano sulle imprese dei nostri atleti e li ha resi più forti e vigorosi, c'è anche scritto che valiamo di più di quel che abbiamo se solo riusciamo ad accendere il fuoco della passione.

Un giorno abbiamo chiesto a delle ragazzine di amare questo sport e di onorarlo con il loro impegno e la loro dedizione, e loro hanno disegnato due ali e inventato un bellissimo volo del quale non riusciamo a intravedere la fine.

 

Grazie a tutti (cuore rosso)

 

Alberto Campolattaro

Battaglio CUS Torino Atletica Leggera

Direttore Tecnico